Martedì 6 settembre 2022 si terrà l’evento conclusivo del progetto VIR2EM promosso dalla RIR IMPROVENET e dalla RIR AIR presso il Galdi Village di Postioma (TV).

Per maggiori informazioni sul progetto: https://www.improvenet.it/vir2em/
Martedì 6 settembre 2022 si terrà l’evento conclusivo del progetto VIR2EM promosso dalla RIR IMPROVENET e dalla RIR AIR presso il Galdi Village di Postioma (TV).
Per maggiori informazioni sul progetto: https://www.improvenet.it/vir2em/
XTeam Software nasce nel 1999 come azienda di sviluppo videogame. L’azienda ha una lunga esperienza di sviluppo in ambito ludico per produrre videogiochi all’avanguardia su una varietà di piattaforme (desktop, mobile, XBox One, Nintendo Switch, Playstation 4), motori di gioco (Unity3D e Unreal) e tecnologie (VR, AR, proiezioni olografiche e AI).
XTeam Software ha dedicato inoltre diverse attività di ricerca e innovazione in altri ambiti, sviluppando ad esempio sistemi di V/R in ambito riabilitazione post ictus, specializzandosi in intelligenza artificiale nelle reti neurali da inizio 2000 e sviluppando anche tecniche di gamification e user experience in ambito industriale. Questa propensione per i progetti di ricerca e innovazione ha portato l’azienda a partecipare a ben 8 progetti Horizon2020, collaborando con centri di ricerca e università di eccellenza sia in Italia che all’estero.
Perché aderire alla RIR Improvenet?
XTeam Software ha iniziato a collaborare con Zamperla prima di Improvenet e quindi c’è stata la volontà di aderire alla RIR per sviluppare un progetto di ricerca congiunto. Attualmente le due aziende stanno collaborando insieme all’interno del progetto VIR2EM per sviluppare un sistema di augmented reality in grado di mostrare i dati raccolti dai macchinari Zamperla in tempo reale e da remoto, con possibilità di intervenire immediatamente e di far interagire fra di loro i diversi operatori che si trovano in luoghi diversi.
Come si vede l’azienda nel futuro?
Il Team di Ricerca di XTeam Software sta già partecipando, grazie a VIR2EM, a due consorzi Horizon Europe sulla extended reality e con Zamperla pensano di realizzare un prodotto commerciale in grado di trasmettere i dati in tempo reale.
L’idea è di realizzare soluzioni sempre più vicine all’industria 5.0, in grado di sfruttare i dati raccolti per ottenere un maggior risparmio energetico, per implementare la manutenzione predittiva e migliorare l’efficienza non solo relativamente al tempo-lavoro, ma anche al tempo macchina. Sempre in ottica circular economy si vogliono creare soluzioni in grado di far risparmiare l’uso dei materiali, ottimizzare il lavoro dei macchinari in relazione all’energia spesa, applicare l’intelligenza artificiale per aiutare le macchine a diventare più intelligenti.
Stefano Tamascelli è un senior developer, con una ventennale esperienza nello sviluppo di progetti innovativi finanziati nel programma europeo Horizon 2020, principalmente nelle attività di ricerca e sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale.
I ricercatori del Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica (DAIS) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia sono coinvolti in prima linea nel Progetto VIR2EM, grazie alla loro esperienza in tematiche collegate alla raccolta, gestione ed elaborazione dei dati, agli strumenti di progettazione e verifica di sistemi complessi e a problematiche di cybersecurity.
Perchè l’Università Ca’Foscari ha aderito alla Rete Improvenet?
L’adesione alla RIR IMPROVENET è conseguenza della volontà dell’Ateneo, e del dipartimento DAIS nello specifico, di potenziare le attività di ricerca applicata nell’ambito dell’industria 4.0, con particolare attenzione alla digitalizzazione dei sistemi produttivi ed alle problematiche di sicurezza e affidabilità dei sistemi.
La RIR IMPROVENET, grazie alle specificità dello strumento RIR, costituisce un contesto ideale per entrare in contatto con imprese interessate a sviluppare progetti ad alto contenuto di innovazione, che siano in grado sia di trarre vantaggio dalle conoscenze di frontiera acquisite in ambito universitario che di fornire nuovi stimoli alla ricerca accademica. A questo si unisce la possibilità di mettere in contatto i nostri studenti (in particolare quelli iscritti a lauree magistrali e dottorato in ambito ICT) con realtà imprenditoriali impegnate in prima linea su progetti di innovazione.
L’obiettivo è quindi quello di rafforzare la collaborazione tra gruppi di ricerca di Ca’ Foscari e le unità di ricerca e sviluppo presenti nelle imprese partners, e di realizzare assieme progetti che abbiano ricadute su entrambi i fronti, accademico ed imprenditoriale.
Cosa realizzerà l’Università durante il Progetto VIR2EM?
L’attività condotta da Ca’ Foscari all’interno del progetto VIR2EM si sviluppa lungo due filoni paralleli di ricerca che si tradurranno in altrettanti prototipi:
-lo sviluppo di uno strumento di assessment di cyber-security specifico per sistemi ICS (Industrial Control Systems), che fa riferimento ai principali standards di settore (in particolare la ISO 62443) e a best practice riconosciute.
-lo sviluppo di strumenti di tipo organizzativo a supporto della virtualizzazione e remotizzazione dei processi, ed in particolare:
Nel dettaglio, tali risultati saranno realizzati sia tramite l’analisi della letteratura scientifica rilevante, sia attraverso gruppi di lavoro interni ai dipartimenti scientifici, sia tramite interviste con le aziende coinvolte, al fine di capire l’impatto effettivo su aziende locali e in fase di adozione di tecnologie di remotizzazione.
La piattaforma per la raccolta e la sintesi dei dati sarà realizzata con la collaborazione di alcune aziende partner che contribuiranno poi alla sua popolazione.
Con quali altri partner della RIR si realizzerà il progetto?
Università Ca’ Foscari Venezia sta collaborando con diversi partner di progetto, ed in particolare:
Beantech, SIPA, T2I, Uqido, Zamperla, XTeam, Galdi e Qascom, al fine di raggiungere gli obiettivi di progetto preposti.
Come si vede l’Ateneo alla fine del progetto?
Al termine del progetto si ritiene che le conoscenze dei ricercatori coinvolti in materia di impatto della remotizzazione e della virtualizzazione sui modelli di business saranno aumentate, anche grazie al confronto con le problematiche che emergono dai casi di studio offerti dalle imprese partner.
In particolare, i risultati ottenuti potranno essere tradotti in una metodologia più generale applicabile anche ad aziende esterne al progetto, sia partner della RIR che in generale appartenenti al territorio di riferimento dell’Ateneo.
L’applicabilità della metodologia sarà inoltre facilitata dalla piattaforma prototipale realizzata.
Agostino Cortesi è professore ordinario di Informatica presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. I suoi principali interessi di ricerca riguardano l’ingegneria del software ed in particolare le tecniche di analisi statica per la verifica di affidabilità e sicurezza dei sistemi software. Ha pubblicato più di 150 articoli su riviste internazionali e proceedings di convegni internazionali. Attualmente coordina il dottorato di ricerca in Computer Science ed è responsabile del gruppo di lavoro di Ca’ Foscari per il progetto VIR2EM.
Zamperla S.p.A. è un’azienda italiana storica, fondata nel 1966, riconosciuta come uno dei principali player mondiali nel mercato delle attrazioni per i parchi di divertimento.
Conta complessivamente con circa 450 dipendenti, distribuiti nelle 4 sedi in Italia e nelle 6 sedi all’estero, e con un fatturato di oltre 100 milioni di euro nel 2019, esportando quasi la totalità dei prodotti e servizi, in particolare nei mercati asiatici ed americani.
Zamperla è particolarmente attiva e popolare proprio nel mercato nordamericano, avendo contribuito alla rinascita di uno dei parchi più famosi al mondo, quello di Coney Island (NY), una vera e propria vetrina in cui l’azienda ha la possibilità di installare e provare molti dei suoi nuovi prodotti, oltre che essere una delle maggiori fornitrici di parchi tematici, tra gli altri, Disney, Universal, Merlin Entertainments e Six Flags.
L’azienda si caratterizza inoltre per adottare un approccio etico e socialmente responsabile, grazie all’impegno sui temi dell’inclusività e della disabilità riferiti alle attrazioni.
Quali sono le aspettative legate all’adesione a IMPROVENET?
L’adesione alla Rete Improvenet è legata alla necessità sempre maggiore di ampliare i propri orizzonti, acquisire know-how, velocità nello sviluppo di prodotti o servizi ed entrare a far parte di un network consolidato, ci racconta l’Ingegnere Fabio Berti, New Technologies Chief Engineer di Zamperla. Questi aspetti saranno delle leve sempre più importanti per le aziende per poter affrontare i competitor a livello locale e globale
Quali innovazioni sta realizzando ZAMPERLA all’interno del Progetto VIR2EM?
Con il progetto VIR2EM, finanziato in parte dalla Regione Veneto, si vuole continuare lo sviluppo di una piattaforma di servizi per l’industria. Gli elementi alla base del progetto sono quelli legati all’Industria4.0, ovvero tutte le operazioni legate alla raccolta e la gestione dei dati, ovvero dalla connessione alla trasmissione degli stessi, dall’archiviazione all’analisi al fine di generare diversi output.
Con quali altri partner della RIR si sta collaborando al Progetto?
Il progetto è iniziato con la creazione di un gruppo di ricerca e sviluppo interno alla Zamperla (ZEIT, Zamperla Entertainment Integrated Technologies). La complessità dello stesso è elevata ed ha richiesto la collaborazione trasversale con altre realtà, quindi spaziando dalle università alle aziende fornitrici di tecnologia e servizi, fino ad arrivare alle aziende produttrici dell’industria. A titolo di esempio, si possono citare l’Università di Venezia per l’analisi del business e cybersecurity, Xteam con la quale c’è un rapporto consolidato a 360°e Statwolf coinvolta nella gestione dei dati.
Come si vede l’azienda alla fine del Progetto?
I vantaggi competitivi ottenuti sono legati al “know-how” che permetterà di orientare lo sviluppo aziendale in modo da renderlo conforme gli standard e alle esigenze, aspettative del mercato; a un maggiore coinvolgimento nella Rete IMPROVENET in qualità di partner e infine alla realizzazione del prototipo di una piattaforma di servizi che entrerà in una ulteriore fase di valutazione e sviluppo.
Ing. Fabio Berti, New Technologies Chief Engineer di Zamperla
Laureato in Ingegneria elettronica presso l’Università di Padova, ha iniziato a collaborare in Zamperla dal 1996 e, dove ha ricoperto diversi ruoli come responsabile del dipartimento elettrico/elettronico coinvolto nello sviluppo e certificazione delle macchine con svariati enti ispettivi e successivamente, come responsabile di un dipartimento di ricerca e sviluppo lo ZEIT (Zamperla entertainment integrated technologies).
“Curiosità e passione sono le due leve principali da sviluppare nella vita e nel lavoro”.
Fabiano Benedetti, CEO dell’azienda, ci racconta la storia di beanTech con passione. Dal suo racconto capiamo che l’azienda è pronta ad accogliere le nuove sfide legate alla digital transformation e all’Industria 4.0.
Chi è beanTech?
beanTech è una realtà informatica che affianca le aziende offrendo, appunto, soluzioni a 360 gradi che vanno dall’acquisizione dati all’architettura IT, dagli sviluppi software personalizzati alla gestione dei processi interni, dall’analisi del business all’implementazione di sofisticati algoritmi di intelligenza artificiale.
La mission dell’azienda è quella di aiutare le aziende Manifatturiere a trasformarsi digitalmente, offrendo soluzioni end-to-end attraverso tecnologie come AI, machine learning, cloud, raccolta e analisi dei dati.
beanTech offre sia soluzioni per ottimizzare il processo all’interno della fabbrica (MES, MOM, IoT, raccolta dati dalla fabbrica, asse monitoring) sia soluzioni per innovare i macchinari e gli impianti in ottica Industry 4.0 (predictive maintenance, monitoring, analisi del dato in ottica qualitativa).
Perché e quando avete deciso di aderire alla Rete IMPROVENET?
Fabiano ci racconta che tutto è nato da un incontro con il Prof. Alessandro Beghi dell’Università degli Studi di Padova, all’interno di un progetto in comune. “Da subito è stato chiaro il vantaggio competitivo di aderire alla RIR IMPROVENET, in quanto le attività promosse sono completamente in linea con quanto realizzato dall’azienda stessa”, prosegue.
Inoltre, ci riporta che la volontà di aderire è legata anche al fatto di creare network e conoscere meglio le realtà regionali, IMPROVENET unisce infatti diverse competenze sia da parte dei solution provider sia da parte dei casi pilota, ovvero utilizzatori delle tecnologie proposte.
“E’ necessario conoscere nuovi partner e promuovere lo scambio di innovazione aperta”
Qual è il ruolo di beaTech all’interno del Progetto VIR2EM?
beanTech sta collaborando con l’azienda SIPA, che progetta e produce impianti per la filiera del packaging (bevande, alimentare, cosmetico), al fine di realizzare un sistema digital per i loro macchinari distribuiti nel mondo, di alto valore aggiunto basato su
L’idea, oltre a migliorare le performance dei macchinari (grazie alla gestione da remoto e alla manutenzione predittiva) è quella di cambiare la natura del rapporto tra fornitore della macchina e utilizzatore in un’ottica di collaborazione proattiva in modo che la resa della macchina sia sempre massima.
La capacità di reagire ai problemi e ai cambiamenti è una competenza che deve fornire il produttore di macchine digitalizzate, il quale però fruisce di un canale preferenziale in termini di consulenza, tuning, training e pezzi di ricambio. Tutto questo in ottica di servitizzazione massima e proattività del servizio di post vendita.
Quale vantaggio trarrà beanTech dalla partecipazione al progetto?
Senz’altro consolidare i rapporti con uno dei nostri più importanti clienti, offrendo una tecnologia end to end: questo sarà un ottimo punto di partenza per sperimentare le proprie tecnologie in un settore come quello del packaging.
Inoltre, attraverso il progetto potrà progettare e implementare architetture e stack di riferimento per le applicazioni web e mobile, con particolare riferimento alla gestione dei dati (database relazionali) e la loro elaborazione su piattaforma AWS.
Quali sono le principali sfide che una PMI si trova ad affrontare nel percorso di trasformazione digitale?
“Stiamo assistendo a una proliferazione di tecnologie a favore dell’Industria 4.0, la difficoltà è portare del valore e utilizzare consapevolmente tali tecnologie”, ci racconta Fabiano. Per questo per beanTech la formazione e il coinvolgimento del cliente sono alla base del processo di trasformazione digitale di un’azienda, e attraverso la propria Academy beanTech guida i propri clienti nelle scelte strategiche da adottare.
Fabiano Benedetti: CEO & President
Fabiano Benedetti è l’Amministratore Delegato di beanTech, realtà informatica da oltre 160 dipendenti e 15 milioni di fatturato, che affianca le aziende nelle sfide della Digital Transformation e le aiuta a cogliere le opportunità dell’Industry 4.0
Galdi progetta e realizza soluzioni complete di confezionamento di prodotti alimentari in contenitori di carta. L’azienda è presente in modo preponderante nel mercato internazionale, esportando oltre l’80% del proprio volume d’affari all’estero ed avendo filiali in Russia, Nord-Africa e Stati Uniti.
Con oltre 800 macchine installate in tutto il mondo, Galdi supporta i propri clienti offrendo loro oltre alla tecnologia, formazione e servizi di assistenza tecnica per aiutarli a raggiungere il massimo dell’efficienza produttiva.
La sicurezza alimentare è uno dei maggiori punti di forza delle soluzioni Galdi, che confezionano prodotti come latte, uova, acqua, succhi di frutta ma anche prodotti secchi come farina e cereali. L’acquisizione di Artema Pack S.r.l. ha completato le possibili soluzioni di confezionamento che Galdi può offrire, includendo il servizio di engineering e ottimizzazione della linea produttiva, gestendo anche le successive fasi del processo.
Quali sono le aspettative legate all’adesione a IMPROVENET?
Antonella Candiotto, CEO e Presidente dell’azienda ci racconta le motivazioni che hanno condotto l’azienda ad aderire alla Rete.
“Abbiamo creduto fin da subito al progetto delle Reti Innovative Regionali, volute dalla Regione Veneto come strumento di supporto alle politiche di sviluppo industriale in ambito industria 4.0 del territorio, ritenendo strategico partecipare alla costruzione di un ecosistema di partner con i quali condividere progetti finalizzati all’innovazione tecnologica.
Attraverso IMPROVENET infatti, è possibile stabilire un confronto continuo con i partner della rete, che sono Università, centri di ricerca, aziende manifatturiere, in grado di accelerare il processo di apprendimento reciproco, elevando il livello di competenze e migliorando la qualità delle soluzioni adottate. La condivisione delle esperienze inoltre, serve a diffondere la conoscenza e a creare maggiore valore per tutti, anche per chi non ha partecipato direttamente al progetto.”
Quali innovazioni sta realizzando GALDI all’interno del Progetto VIR2EM?
Il progetto prevede l’implementazione di alcune tecnologie abilitanti, oltre a quelle già utilizzate in azienda, sia per permettere la “smaterializzazione di prodotti e servizi” sia per rendere accessibili le informazioni e i modelli digitali sviluppati, indipendentemente dalla propria collocazione geografica.
Gli output attesi sono:
Con quali altri partner della RIR si sta collaborando al Progetto?
Al fine di realizzare le innovazioni sopra descritte, Galdi sta collaborando con Statwolf (per la parte relativa all’intelligenza artificiale) e con l’Università di Verona (per la realizzazione del Digital Twin).
Come si vede l’azienda alla fine del Progetto?
Da sempre Galdi punta su persone e innovazione, il continuo aggiornamento delle competenze e l’attrattività dei migliori talenti sono fondamentali per mantenere e sviluppare la competitività dell’azienda. Così come il rispetto per le risorse ambientali e il dialogo costante con il territorio, sono priorità importanti per l’azienda che da anni investe in progetti di sostenibilità ambientale e sociale, attraverso investimenti mirati e rapporti consolidati con associazioni e cooperative sociali.
Con il Progetto VIR2EM Galdi mira a diventare una Smart Factory, attuando la trasformazione dell’azienda da luogo costituito esclusivamente da spazi fisici a contesto virtuale, in cui piattaforme software, prodotti, servizi, progetti e persone siano connessi in sinergia attraverso un flusso digitale di informazioni.
Inoltre, il progetto permetterà all’azienda di ottenere qualità e velocità nello sviluppo dei prodotti e un miglioramento del servizio di supporto post-vendita per i clienti.
Antonella Candiotto, CEO & President
Imprenditrice di seconda generazione, assume il ruolo di Presidente e CEO dell’azienda di famiglia, Galdi, nel 2020. Innovazione e cultura orientata alla crescita, non solo dei numeri, ma anche delle persone, la stimolano a lavorare in team e a coinvolgere i collaboratori allenandoli a superare sistematicamente i propri limiti.
Statwolf Data Science è un’azienda di Padova, che opera nello sviluppo di soluzioni data-driven e di intelligenza artificiale per l’Industria 4.0.
L’azienda nasce con l’obiettivo di colmare il divario fra metodologie allo stato dell’arte in ambito Machine Learning e soluzioni produttive.
La ricerca di un ecosistema per colmare il digital gap
L’adesione alla Rete Improvenet è in linea con la ricerca di un ecosistema ideale per portare avanti questa mission.
Questo è reso possibile da un lato attraverso le collaborazioni con il mondo della ricerca che consentono all’azienda di essere costantemente esposta all’innovazione scientifica, dall’altro attraverso il contatto con importanti realtà industriali ed altri solution provider, che permette a Statwolf di sviluppare e validare soluzioni di mutuo interesse.
Statwolf è partner del Progetto VIR2EM per sviluppare soluzioni di monitoraggio avanzato e predizione nello scenario Internet of Things (IoT) e Industrial IoT
La collaborazione con il mondo industriale nel Progetto coinvolge tre importanti produttori di macchine automatiche in ambiti diversi fra loro:
Le soluzioni, sviluppate a fianco di questi partner industriali, hanno un doppio fine:
Consentire ai produttori di fornire una nuova interfaccia fruibile dai propri clienti per monitorare le macchine ed i loro utilizzi;
Garantire al produttore di macchine di ottimizzare le proprie operazioni di service, facilitando la diagnostica da remoto, anticipando eventuali rotture/interventi ed abilitando analisi e comparazioni fra diverse macchine.
La collaborazione con il mondo della ricerca coinvolge invece l’Università di Padova per lo sviluppo di approcci di riconoscimento anomalie e manutenzione predittiva nello scenario fog computing e con caratteristiche di interpretabilità.
Maggiore vantaggio competitivo grazie alle partnership della RIR
Dal punto di vista tecnologico Statwolf svilupperà nuove integrazioni con macchine e strumenti e nuove funzionalità di Machine Learning ampliando la propria offerta tecnologica.
Inoltre, grazie alle collaborazioni in atto, Statwolf avrà a disposizione nella propria piattaforma funzionalità e verticalizzazioni per settori quali il tessile e l’industria dell’intrattenimento che rappresentano delle novità per l’azienda.
Gian Antonio Susto, co-fondatore di Statwolf e ricercatore presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova.
Gian Antonio si occupa di Apprendimento Automatico ed Intelligenza Artificiale, sviluppando algoritmi e metodi innovativi e soluzioni per diversi ambiti industriali. Gian Antonio è stato uno dei pionieri nello sviluppo di approcci di Manutenzione Predittiva tramite tecniche di apprendimento automatico. E’ co-autore di più di 100 pubblicazioni scientifiche e brevetti, ed è stato vincitore di 4 premi dell’IEEE per contributi legati ad applicazioni di Intelligenza Artificiale in ambito industriale.
SANTEX RIMAR GROUP è un’azienda multinazionale leader nel settore meccanotessile con sede principale a Trissino (Vicenza), e sedi in Svizzera, Cina e India.
L’azienda è all’avanguardia nel settore grazie ai forti investimenti in ricerca e sviluppo nelle diverse aree produttive relativamente a telai, macchinari per il tessile tecnico, macchinari per il finissaggio, macchinari per l’essiccazione dei fanghi. Fanno parte del Gruppo le aziende SMIT e SPEROTTO RIMAR, attualmente socie del Consorzio IMPROVENET, in particolare entrambe partner del progetto PREMANI e VIR2EM rispettivamente.
Intervista a Giulio Mandruzzato, CTO del Gruppo e Responsabile Tecnico dei Progetti relativi al Consorzio.
Perché aderire alla RETE IMPROVENET?
Sicuramente uno dei primi motivi che ha spinto le aziende del Gruppo ad aderire ad IMPROVENET risiede nel vantaggio relativo all’accesso a finanziamenti europei, che servono per dare impulso a nuovi progetti di R&D laddove vi siano, come nel nostro caso, grossi investimenti da realizzare. In aggiunta, esiste un ulteriore vantaggio relativo alla rete legato alla possibilità di creare relazioni nel territorio, partnership con aziende che possono supportare le innovazioni tecnologiche (in particolare noi abbiamo sviluppato una collaborazione tra SMIT e il partner fornitore di tecnologia M31 per il Progetto PREMANI, tra SPEROTTO RIMAR e i partner tecnologici Statwolf, Università di Verona e Uqido per il progetto VIR2EM).
Le relazioni all’interno della Rete non sono quelle quindi relative a semplici azioni di fornitura, ma quelle tra soggetti che vogliono condividere il proprio know-how e dei valori aggiunti.
Inoltre la Rete offre la possibilità di scoprire e formare nuove partnership con soggetti diversi per avere nuove idee e spunti, per sviluppare nuovi progetti sulla base dei casi d’uso, di collaborare con centri di ricerca e università, per il trasferimento tecnologico. Quest’ultima collaborazione permette anche di trovare nuove risorse specializzate e con una formazione di eccellenza nel settore.
Cosa realizzerà l’azienda durante il Progetto VIR2EM?
Attraverso questo progetto, Sperotto Rimar si prefigge di realizzare uno sviluppo consistente nella digitalizzazione complessiva di alcuni prodotti. In particolare, l’ambizione è quella di arrivare al controllo e alla condivisione totale del dato, soprattutto procedendo verso una forte automazione dei macchinari prodotti dall’azienda. Tutto questo si traduce in un maggior controllo dei processi, che sarà sempre più affidato ad algoritmi e software, per garantire standard di qualità, efficienza e produttività più elevate.
Un altro vantaggio sarà quello di trattenere il know-how di processo di questi prodotti, in quanto si trova generalmente nelle mani dell’operatore ed è difficile garantirne la trasferibilità nel tempo. Si potrà quindi migliorare continuamente i processi garantendo di averne sempre il pieno controllo nel tempo. Il raggiungimento di questi obiettivi innovativi garantirebbe pertanto una maggiore conoscenza, stabilità e condivisione del processo da parte degli operatori, sia dell’azienda produttrice sia del cliente.
Con quali altri partner della RIR si realizzerà il progetto?
Sperotto Rimar attualmente sta collaborando con Statwolf, Uqido e l’Università di Verona nel progetto VIR2EM. In particolare, Statwolf svilupperà nello specifico la piattaforma di raccolta, analisi e scambio dati, incluse le infrastrutture necessarie come algoritmi di analisi, analisi predittiva, cokpit virtuali e tutta la tecnologia che serve a gestire dal prelievo del dato fino al suo immagazzinamento e alla fruizione del dato in remoto. Uqido si concentra, invece, nell’utilizzo dei dati per sviluppare gli algoritmi di Digital Twin, che sono alla base di quanto detto prima per arrivare a standard di prodotto più elevati. L’università di Verona svilupperà quella parte di algoritmi necessari poi alla connessione del processo e del macchinario Sperotto Rimar, al fine di ottimizzare i sistemi gestionali e di controllo negli stabilimenti del cliente.
Durante il Progetto PREMANI invece l’azienda SMIT ha collaborato con il partner tecnologico M31, al fine di sviluppare un sistema micrometrico di analisi qualità del tessuto in real-time.
Come si vede l’azienda alla fine del progetto?
L’azienda si vede trasformata dal punto di vista della propria capacità di digitalizzazione, con un occhio anche alla sostenibilità. Infatti, grazie al controllo del dato e del processo possiamo migliorare le performance anche in termini di risparmio energetico e ottimizzare le risorse da utilizzare. Grazie a questi progetti è possibile arrivare ad avere aziende veramente interconnesse capaci di migliorare il processo grazie al controllo e alla gestione del dato ed in grado di essere sempre più sostenibili.
Giulio Mandruzzato, è CTO del Gruppo Santex Rimar.
Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Padova, MBA presso il CUOA di Vicenza, ha iniziato la sua carriera proprio in Sperotto Rimar. Successivamente ha maturato altre esperienze presso aziende in settori diversi coprendo non solo ruoli tecnici, ma anche di valenza commerciale, lavorando prevalentemente in aziende multinazionali sia Italiane che straniere con ruoli dirigenziali. Giulio è inoltre membro del Consiglio Direttivo di IMPROVENET.