FACHPACK – Fiera europea dell’imballaggio 24-26 settembre 2024

In Europa FACHPACK è un punto d’incontro centrale per l’industria dell’imballaggio e i suoi utenti. Grazie a più di 40 anni di attività, dal 24 al 26 settembre presso il Centro Esposizioni di Norimberga, la fiera di lunga data offrirà ancora una volta una visione compatta ma completa di tutte le questioni rilevanti sull’industria del packaging, in linea con il tema “Transition in Packaging”.

Ciò include soluzioni per l’imballaggio di prodotti per beni industriali e di consumo, ausili per l’imballaggio e materiali di imballaggio ma anche per la produzione di imballaggi, la tecnologia di imballaggio, la logistica nonché per i sistemi di imballaggio o la stampa di imballaggi.

In 11 padiglioni espositivi, circa 1.400 espositori presenteranno soluzioni di imballaggio innovative per beni industriali e di consumo di un’ampia gamma di segmenti. L’argomento più caldo e allo stesso tempo più interessante per l’industria è la Direttiva UE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWR) adottata alla fine di aprile di quest’anno. Anche in questo caso, FACHPACK fornirà risposte a domande su questioni come la riciclabilità, la riutilizzabilità e l’uso di materiali riciclati. Un motivo sufficiente per iniziare a pianificare la vostra visita alla fiera, in modo da essere parte dell’azione alla fine di settembre!

Heike Slotta, Executive Director Exhibitions della NürnbergMesse, spiega: “Nel settore dell’imballaggio non si può fare a meno di FACHPACK. È semplicemente l’evento da non perdere! Come la più importante fiera europea nel suo genere, riunisce in ben 11 padiglioni espositivi professionisti del packaging tedeschi e internazionali, cercatori di idee con rinomati leader di mercato, PMI affermate e recenti start-up”.

Per partecipare alla fiera, è necessario riservare il proprio ticket consultando il sito web ufficiale di FACHPACK al seguente link: https://www.fachpack.de/en/visit.

In attesa di incontrare gli esperti del settore, la Fiera mette a disposizione un portale online con le novità più salienti nel panorama degli imballaggi. Rimanete aggiornati a questo link: https://www.fachpack.de/en/fachpack-360.

La Commissione Europea riconosce il Veneto come “Regional Innovation Valley”

“Questa è una grande notizia per il Veneto, per i veneti e per la Regione perché riconosce concretamente il grande lavoro che abbiamo portato avanti in tutti questi anni in favore dell’innovazione e della ricerca. La Regione del Veneto con il proprio piano industriale ha voluto dedicare al tema risorse importanti e collaborazioni sempre più strette con il mondo universitario, i centri di ricerca, i laboratori perché siamo profondamente convinti che la capacità di fare innovazione e ricerca siano elementi di forza di un’economia. La dimensione delle nostre imprese non sempre consente di dedicare risorse consistenti a questi settori e quindi Regione del Veneto, attraverso lo strumento delle Reti Innovative Regionali, ha voluto aiutare anche le piccole e microimprese a fare ricerca”. 

Lo dichiara l’Assessore regionale allo sviluppo economico ed energia commentando la notizia del 19 giugno 2024 in cui la Commissione Europea ha assegnato alla Regione del Veneto il marchio di “Regional Innovation Valley” (RIV) nell’ambito dell’economia circolare. L’iniziativa, alla quale la Regione ha aderito presentando la candidatura lo scorso settembre, fa parte della Nuova Agenda europea per l’innovazione nata con l’obiettivo di sfruttare il potenziale dell’innovazione deep-tech e affrontare il divario dell’innovazione tra i paesi membri. 

“Il riconoscimento premia il grande lavoro svolto negli anni dalla Regione a sostegno delle politiche di Ricerca e Innovazione e della transizione verde, nonché le intense attività di cooperazione interterritoriale alle quali si è dedicata negli ultimi anni. – precisa l’Assessore regionale allo sviluppo economico – Il fatto che sia stato riconosciuto formalmente al Veneto il ruolo di leader nell’innovazione è un vero orgoglio e smentisce anche alcuni commenti in merito al nostro impegno in materia. Colgo l’occasione per ringraziare tutti i tecnici e il personale regionale, tutti i miei collaboratori che con un impegno senza sosta ci hanno permesso di raggiungere questo traguardo così prestigioso e importante”.

Il Veneto risulta dunque tra le 79 regioni a livello europeo identificate dalla Commissione, a seguito di un invito a manifestare interesse, sulla base dei loro impegni a migliorare il coordinamento e la direzione dei loro investimenti e delle loro politiche in materia di innovazione, a impegnarsi in una collaborazione interregionale per sviluppare ulteriormente l’innovazione e a rafforzare e collegare i loro ecosistemi regionali di innovazione. Il riconoscimento garantisce il proseguimento del proficuo percorso di cooperazione a livello europeo iniziato dalla Regione con la partecipazione nel 2022 al progetto pilota Partnerships for Regional Innovation (PRI); oggi l’assegnazione del titolo di RIV costituisce il riconoscimento dell’impegno della Regione nel rafforzamento del proprio ecosistema di innovazione in primis, ma non solo, sul tema strategico dell’economia circolare e la volontà di creare collegamenti con altre regioni per costituire “Valli di innovazione regionali” connesse. 

L’ottenimento del riconoscimento di RIV è un’opportunità che consentirà alla Regione di sfruttare nei prossimi anni i vantaggi derivanti dalla collaborazione interregionale europea per realizzare ad esempio azioni condivise in grado di:

  • migliorare il trasferimento nel mercato dei risultati della ricerca;
  • supportare la creazione e il consolidamento di imprese e di start-up innovative;
  • migliorare l’accesso a infrastrutture e a competenze transfrontaliere;
  • sviluppare nuovi standard e regolamenti.

Inoltre, permetterà al sistema veneto di vantare una maggiore presenza e incisività nell’ambito dei programmi europei dedicati che hanno già reso disponibili sul tema le proprie azioni di sostegno. Oltre ai finanziamenti, la Commissione sosterrà queste regioni anche attraverso attività di creazione di comunità, eventi di incontro e azioni di comunicazione mirate.

Space Meetings: lo spazio atterra in Veneto anche nel 2024

L’evento internazionale si terrà a Venezia, dal 20 al 22 maggio 2024.

È attesa la partecipazione dei principali player del settore, degli operatori finanziari e delle aziende.

La formula dell’iniziativa è riassumibile in un’efficace sintesi: “Industria, talenti e sistema pubblico”.

Space Meetings Veneto offrirà dunque la possibilità di approfondire le opportunità di investimento pubbliche e private nell’economia dello spazio.

L’obiettivo – ha spiegato il presidente del Veneto Luca Zaia – è infatti quello di dar vita, in un unico luogo fisico, «a un ecosistema capace di creare connessioni e dialogare in modo diretto con tutta la filiera».

La tre giorni veneziana, continua il presidente, si tradurrà anche in «una vetrina per le imprese della nostra RIR (Rete Innovativa Regionale “Aerospace Innovation and Research”, ndr), le quali potranno dialogare e incontrare buyer da tutto il mondo per espandere il know-how veneto a livello internazionale».

Del resto, l’economia mondiale ha ormai allargato i suoi orizzonti, andando ben oltre i confini fisici del nostro pianeta.

«La filiera economica dello spazio occupa più di 5 mila addetti in 260 aziende e mira a creare le opportunità per i giovani innovatori europei così da attirarli nel nostro mondo industriale» ricorda Luca Zaia in occasione della presentazione della seconda edizione di “Space Meetings Veneto” davanti al Parlamento Europeo di Bruxelles. Anche Federico Zoppas, presidente di Aerospace Innovation and Research (AIR), punta sui numeri per dare l’idea delle possibilità di sviluppo del settore. «A livello globale la space economy vale 370 miliardi di dollari e l’Italia è tra i primi sei paesi al mondo per budget sullo spazio in relazione al Pil».

Space Meetings Veneto riparte dagli importanti numeri registrati lo scorso anno durante la prima edizione.

Nel 2023, sono stati oltre 1.000 i visitatori negli stand di 230 aziende (81 “buyer” e 149 “supplier”) di 15 differenti Paesi.

Tra queste, 28 appartenenti alla RIR Veneto che hanno partecipato insieme al sistema universitario UniVeneto e 25 start-up europee nel settore spaziale.

Oltre un centinaio, infine, i buyer provenienti da tutto il mondo.

Durante lo Space Suppliers Summit, ricordano gli organizzatori, sono stati programmati oltre 3 mila meeting d’affari, pari a 16 incontri in media per ciascun fornitore e 20 incontri per ogni buyer, e oltre 50 conferenze tecnico scientifiche con più di 150 relatori.

Tra le novità dell’edizione 2024, l’approfondimento di martedì 21 maggio, aperto anche al pubblico, sul tema “Sport e spazio”.

Nell’occasione, verranno approfondite le ricadute su alimentazione, tessuti sportivi, tecniche di allenamento e tecnologie dello sport.

Previsti anche momenti di intrattenimento con personaggi illustri, come astronauti ed esperti internazionali, che racconteranno come lo spazio può incidere anche sulla quotidianità.

Per informazioni sulla partecipazione all’evento, si prega di consultare il sito web ufficiale:

https://spacemeetingsveneto.com/.

Fiera dell’automazione industriale: 17 e 18 gennaio al padiglione Amburgo-Schnelsen

Mercoledì 17 e giovedì 18 gennaio 2024 il padiglione fieristico di Amburgo-Schnelsen apre le porte agli esperti di automazione! 

Nella sezione dedicata i visitatori potranno sperimentare sistemi, componenti, software, ingegneria per l’automazione e la comunicazione industriale. Verranno presentate soluzioni capaci di rendere l’automazione più flessibile semplificando i processi di produzione, consentendo fasi di digitalizzazione e ottimizzando i costi.

L’atmosfera della fiera è unica: visitatori ed espositori possono dialogare tra loro in modo rapido e semplice presso gli stand e lavorare insieme per sviluppare prodotti/servizi di automazione su misura.

Maggiori informazioni sull’edizione 2023, link per la registrazione e consigli logistici sono disponibili al sito web principale: https://www.allaboutautomation.de/de/hamburg/.

Approfondimento – Cresce l’industria robotica in Italia: applicazioni, ostacoli e scenari futuri

Il 2021 ha segnato un nuovo record per l’industria italiana della robotica, con un aumento della produzione del 6,6% rispetto al 2020 e un orizzonte di crescita stimato in 260 miliardi di dollari al 2030.

Al netto però dei dati incoraggianti in termini di produzione e integrazione, le aziende italiane sembrano riluttanti ad affidare tutte le attività alla robotica. Infatti, la maggior parte delle aziende manifatturiere italiane è concorde nel delegare ai robot solo una parte delle proprie attività.

Secondo gli studi, ci sono due nodi fondamentali che limitano l’utilizzo dei robot in ambito industriale: il primo aspetto riguarda gli elevati costi di acquisizione, mentre il secondo ha a che fare con le difficoltà legate alla loro implementazione, ossia la capacità degli addetti di gestire in modo più efficiente determinate attività rispetto a quanto farebbero le macchine.

Nonostante questi limiti, i dati ISTAT su imprese e ICT che contribuiscono alle previsioni di crescita sono incoraggianti nel quadro della struttura del Paese al 2022 in relazione all’adozione della robotica, anche se dal punto di vista della distribuzione regionale, il divario è estremamente ampio: se si sommano i dati delle regioni del Nordest e del Centro Nord, la media delle imprese che utilizzano robot al Nord è del 10%, contro il 6,4% del Centro e il 7,3% al Sud. Guardando alla classe dimensionale d’impresa, c’è una chiara proporzionalità tra dimensione d’impresa e adozione della robotica. Infatti, le percentuali più basse si riscontrano nelle piccole imprese (10-49 dipendenti), con numeri in aumento man mano che aumenta il numero di dipendenti. Ad esempio, per le aziende nella classe dimensionale 100-249 dipendenti, il 24,1% di esse utilizza robot, mentre per le aziende con 250 o più dipendenti, questa cifra è pari al 29,8%.

In generale, nel 2022 in Italia il 14% delle PMI aveva già introdotto robot in azienda, e attualmente la metà delle Pmi italiane sta pianificando la loro introduzione nei processi produttivi. Questo perché le principali motivazioni che spingono le imprese ad utilizzare un robot per le proprie attività sono principalmente tre: garantire un’elevata precisione o una qualità standardizzata dei processi e/o dei beni e servizi prodotti, migliorare la sicurezza sul lavoro e, da ultimo, ampliare la gamma di beni prodotti o dei servizi forniti dall’impresa.

La robotica offre inoltre un nuovo modo di pensare l’automazione e i robot rappresentano una delle principali leve per aumentare l’efficienza dei sistemi produttivi. Lo sa bene l’Italia, che a livello europeo, è il secondo mercato di robot dopo la Germania e il sesto paese al mondo per numero di installazioni robotiche nelle imprese.

Curiosità in merito a quali tipologie di robot sono maggiormente utilizzati dalle imprese italiane?

A questo link l’analisi di Sofia Brunelli, per Agenda Digitale, su dati BCG (2021) – Robotics Outlook 2030, ISTAT (2022) – Report Imprese e ICT e IFR (2022) – World Robotics 2022.